Filosofi in vendita. Introduzione, traduzione e commento
Nei Filosofi in vendita, dialogo
travestito da commedia, i filosofi della tradizione classica vanno all’asta
come in un mercato di schiavi: le più diffuse dottrine filosofiche sono a
disposizione per l’acquisto da parte del miglior offerente in cerca di un nuovo
status e di competenze utili per un’ascesa sociale che sembra alla portata di
tutti. Il bersaglio polemico di questa paradossale vendita sono i ciarlatani e
gli imbroglioni che hanno trasformato in merce ricercata l’ascesi di Pitagora,
lo stile di vita di Diogene e quello di Aristippo, gli insegnamenti di
Democrito ed Eraclito, i modelli etico-politici di Socrate e Platone, la teoria
epicurea e quella stoica, l’enciclopedia del sapere aristotelica e, infine, la
sospensione del giudizio degli scettici. La sorprendente invenzione si deve a
Luciano di Samosata, voce irriverente del periodo degli imperatori-filosofi,
tra Adriano e Marco Aurelio, quando lo studio della retorica e della filosofia
assicurava prestigio e ben remunerati incarichi nell’amministrazione pubblica.
Originario di una piccola città ai confini orientali dell’impero e
orgogliosamente straniero rispetto alla lingua e alla cultura dominante,
Luciano è uno scrittore potente: capace di suggerire nuove visioni del mondo,
di sostenere la ribellione intellettuale rispetto alle opinioni prevalenti
attraverso una satira feroce alle ambizioni di potere dei professionisti della
cultura. Eunapio lo definiva «uomo serio nel far ridere», Fozio gli riconosceva
la capacità di mettere in commedia l’arroganza dei filosofi. L’elenco dei
lettori illustri potrebbe continuare, da Teodoro Prodromo a Settembrini fino a
Savinio, Sciascia e Pasolini. In particolare fu autore prediletto di Leopardi
che progettava «Dialoghi Satirici alla maniera di Luciano», quasi «piccole
commedie o Scene di Commedie», e arrivò così a concepire le Operette morali
come un nuovo tipo di letteratura in grado di rappresentare caricaturalmente la
condizione umana del secolo delle magnifiche sorti e progressive, scenario non
troppo distante, a dire il vero, da quello dei giorni nostri.
INDICE
Luciano Di Samosata
Iannucci Alessandro
Alessandro Iannucci lavora presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna dove insegna discipline classiche e dirige il FrameLAB Multimedia & Digital Storytelling, laboratorio di ricerca e di metodologie digitali nell’ambito dello studio e della comunicazione del patrimonio culturale. Si occupa prevalentemente di lirica greca, di tragedia, di letteratura di età imperiale, di tradizione e permanenza dei classici nella cultura moderna e contemporanea. Tra i suoi libri: La parola e l’azione. Studi sui frammenti simposiali di Crizia (Bologna: Dupress, 2002), L’elegia greca e l’epigramma: dalle origini al V secolo. Con un’appendice sul ‘nuovo Archiloco’ (con A. Aloni, Firenze: Le Monnier, 2007), Edipo Classico e contemporaneo (con F. Citti, Hildesheim-Zürich-New York: Georg Olms, 2012), La città inquieta. Politica, religione e controllo sociale a Selinunte tra lex sacra e defixiones (con F. Muccioli e M. Zaccarini, Milano: Mimesis, 2015).