Questo libro si concentra sul duplice fuoco dell’invenzione
e della narrazione, degli atti preparatori e del prodotto finito.
E se alla riuscita di poemetti come PomponiaGraecina e Thallusa
cospirano modelli tanto antichi quanto moderni, da Orazio a Virgilio, da
Manzoni al romanzo ‘di consumo’, molto ha da dire anche la storia della loro
ricezione. Il latino pascoliano si affaccia sul Novecento ponendo in modo
radicale la questione, tipicamente moderna, della comunicatività della lingua
poetica.
Che risonanza hanno ancora, specie presso il grande
pubblico, le storie della matrona Pomponia, della schiava Tallusa? Una delle
risposte è affidata alla traduzione di Camillo Sbarbaro, approntata nei primi
anni Cinquanta. La destinazione radiofonica ha costretto il traduttore a un
lavoro spiccatamente orientato sull’ascoltatore. L’atto traduttivo accentua in
tal modo gli elementi di drammatizzazione già presenti nel testo. Una riscrittura,
certo, e in parte un ‘tradimento’: ma anche una via attraverso la quale la
poesia di Pascoli, trasformata, continua a parlarci.
INDICE
Tatasciore Enrico
Enrico
Tatasciore (Pescara, 1982) insegna Materie letterarie presso l’Istituto d’Arte
“Adolfo Venturi” di Modena. Su Pascoli ha pubblicato, oltre a vari saggi, la
monografia “Epos” di Giovanni Pascoli. Un laboratorio del pensiero e della
poesia (Bologna, Pàtron, 2017). Altri suoi libri sono dedicati a Montale (Di
ombre e cose salde. Studio su Montale, Milano, Mimesis, 2015) e al rapporto fra
i poeti del Novecento e i classici (Moderne parole antiche. Cardarelli,
Ungaretti, Quasimodo, Saba e i classici, Milano, Prospero, 2020).