Si pubblica il fr. 300 R.2 di Eschilo dopo un esame di F e di alcune fonti precedentemente non collazionate in riproduzioni fotografiche, inclusi tre mss collegati a C. La lettura di Landi ἐπομβρίαις in F è confermata. Sono ripresentate alcuni emendamenti finora sconosciute di Michele Apostolio. La tradizione di C è così inferiore che le sue letture risultano intrinsecamente sospette. Il frammento presenta l’inondazione del Nilo come il risultato congiunto dello scioglimento delle nevi sulle montagne e delle piogge portate dai venti Etesi. Le teorie, prese singolarmente, relative all’origine dell’inondazione si trovano frequentemente nella tradizione dossografica; quella che le combina, cui si fa riferimento anche in Supp. 559s., è altrove attribuita a Democrito e Aristotele. La “fiamma del mese” al v. 4 indica il calore dei «dies caniculares» che coincide con i venti etesi, alludendo alla stella Sirio. Leggere forse πυρωτοῦ μηνὸς ἐκλάμψασα φλόξ. 

Parole Chiave: Aeschylus edizione-critica Landi Michael-Apostolius Nilo Supplices Democritus Aristoteles.